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Quattro importanti reperti archeologici etruschi riconsegnati all’Italia

Fotona_reperti

Ieri 20 marzo, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Copenaghen, si è tenuta una cerimonia per la restituzione al nostro Paese di quattro significativi reperti archeologici etruschi. Le opere in questione – quattro buccheri etruschi, tipiche ceramiche nere di questa antica civiltà mediterranea – sono risalenti  al VI secolo a.c., erano in possesso di Peter Østbirk e Mads Herman Søndergård che, dopo averli eredidati, hanno deciso di riconsegnarli all’Italia.

Nell’esprimere la gratitudine e la riconoscenza per il gesto, l’Ambasciatore Stefania Rosini, ha anche ringraziato i due cittadini danesi per il profondo rispetto mostrato verso i valori che la cultura rappresenta nell’unire le persone, rafforzare la capacità di comprensione reciproca e sostenere una società pacifica e costruttiva, con un gesto che ha tradotto con  genuinità l’attaccamento ai principi internazionali della cooperazione per la protezione del patrimonio artistico e archeologico.

Una delegazione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, guidata dal Gen.C.A. Pietro Francesco Salsano, ha presenziato alla cerimonia e preso in consegna i reperti archeologici per il trasporto in Italia. Presentando le attività svolte in oltre 50 anni di servizio dal predetto Comando, il Generale ha avuto modo di introdurre l’ampia azione condotta dal  TPC  e i tanti contributi che esso ha assicurato per la restituzione di pezzi d’arte di vario tipo ed epoca, trafugati o dispersi, nonchè l’ingente opera di catalogazione degli stessi.

L’Ambasciatore del Regno di Danimarca a Roma, S.E. Peter Taksøe-Jensen, ha preso parte a sua volta all’evento, inviando un video-messaggio di ringraziamento ai suoi connazionali per il gesto di grande responsabilità compiuto, che salda il rapporto di profonda amicizia e collaborazione esistente tra i due Paesi.

Peter Østbirk e Mads Herman Søndergård, nell’accompagnare la consegna dei reperti delle rispettive famiglie, ne hanno raccontato le storie, sottolineando la soddisfazione per il loro ritorno ai luoghi di provenienza. Un momento di amicizia e collaborazione che è stato  vissuto con sincera partecipazione da tutti, con la consapevolezza che la cultura e la volontà di condividerla parlano sempre una lingua comune.