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Storia della Danimarca

Solo intorno alla fine dell’VIII secolo D.C. si formò in Danimarca un’organizzazione statuale, quando il re Godfred costruì un baluardo nello Jutland del Sud per difendersi da Carlo Magno. Nel IX secolo iniziò la penetrazione del Cristianesimo ed il processo di unificazione della Danimarca.
I vichinghi danesi e norvegesi esercitarono un’aggressiva attività espansiva in Europa, conquistando l’Islanda e la Groenlandia e spingendosi, intorno all”anno 1000, fino alle coste nordamericane.
Durante circa quattro secoli, con alterne vicende, i vichinghi estesero il loro predominio alla Norvegia, alla Gran Bretagna, ai Paesi baltici ed ai territori tedeschi oltre l’Elba. Il centro politico del Regno divenne l’isola di Sjælland, quello religioso la città di Roskilde. Dal 1375 al 1523 i re danesi riuscirono ad esercitare stabilmente il proprio dominio su Norvegia, Svezia ed i Ducati di Schleswig-Holstein. Nel 1448 Cristiano I di Oldenburg divenne re di Danimarca, fondando la dinastia reale attualmente regnante nel Paese. Nel 1523 la Svezia si separò dalla Danimarca.
Nel 1536 venne introdotta la Riforma Luterana e tutte le proprietà della Chiesa Cattolica furono confiscate.
Nel periodo dal 1625 al 1660 la Danimarca combattè due guerre contro la Svezia e, a seguito di tali conflitti, dovette cedere vari territori, particolarmente nella parte meridionale dell’attuale territorio svedese.
Nel 1660, con re Federico III, la monarchia elettiva venne trasformata in ereditaria e nel 1665 il Parlamento attribuì tutti i poteri al Sovrano (“Legge del re”), instaurando un sistema assolutistico.
Nella seconda metà del’700 e nei primi anni dell’’800 vennero attuate fondamentali riforme, con l’abolizione delle servitù della gleba e delle corporazioni e l’introduzione delle libertà individuali di espressione, di culto e di stampa. Nacque pertanto lo Stato moderno di Danimarca. Nel 1848, durante il regno di Federico VII, fu promulgata una nuova Costituzione che mutava lo Stato in una monarchia costituzionale e garantiva il suffragio universale.
Dal 1810 al 1864 la Danimarca si alleò con la Francia e si trovò in conflitto contro Austria e Prussia, uscendone sconfitta e dovendo, quindi, cedere a queste ultime i Ducati di Schleswig, Holstein e Lauenburg. Già precedentemente aveva perso la Norvegia a favore della Svezia.
Durante la Prima Guerra Mondiale, la Danimarca si dichiarò neutrale e fu promulgata una nuova Costituzione democratica che garantiva alle donne il diritto di voto. Al termine della Guerra, l’Islanda divenne indipendente ed unita alla Danimarca solo attraverso la persona del Sovrano.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, nonostante la firma di un patto di non-belligeranza, la Danimarca fu occupata dalla Germania dal 1940 al 1945. Il collaborazionismo con gli occupanti nazisti fu assai superiore alla resistenza.

Nel 1949 la Danimarca ha aderito alla NATO.
Nel 1953 una riforma costituzionale ha concesso il diritto di successione al trono alle donne ed istitutito un sistema parlamentare unicamerale (“Folketing”). Nel 1972 veniva pertanto incoronata Regina Margrethe II, della dinastia Glücksborg.
Nel 1973 la Danimarca è entrata nella Comunità Economica Europea (CEE).